Villar Pellice (mt. 666), piccolo centro agricolo ed industriale di Media Valle con circa 1200 abitanti, in prevalenza valdesi, rischia, perché un poco appannato dall’importanza storico-cultural-religiosa di Torre Pellice e turistico-escursionistica di Bobbio Pellice, di essere trascurato o sottovalutato, mentre offre interessanti occasioni di scoperta e di divertimento.
Sorto su un ampio ripiano sulla sinistra orografica del Pellice, il Comune si estende verso Nord fino a Punta Cornour (mt. 2868) e a Sud fino alla Punta Sea Bianca (mt. 2721), ai confini della Provincia Granda.
Il suo territorio presenta colture a patate e cereali, boschi di latifoglie e di conifere, numerosi pascoli ed alpeggi, come la Chiabraressa, la Gianna e l’Alpe del Caugis, vicina al Vallone del Pouiou, con i suoi affioramenti di marmo bianco striato di verde.
Soprattutto d’estate, richiama molti turisti, italiani e stranieri, che trascorrono le loro vacanze nelle seconde case di proprietà, nei due campeggi - Il Pino blu e La Quiete - oasi di ombra e di tranquillità, oppure nell’area attrezzata per pic-nic e sosta camper gestita dal Comune nel verde Parco Flissia o nell’Agricampeggio del Fin, dove si possono assaporare trote alla griglia, acquistare oggetti di artigianato in legno o ammirare le evoluzioni di cigni e di casarche nel laghetto per la pesca facilitata.
Per l’escursionista sono possibili passeggiate verso suggestive borgate, quali Bessè, dove si può ammirare una fontana scavata in un unico blocco di pietra e sormontata da un loggiato con il forno per il pane di tutti gli abitanti; Bodeina, con la sua fontana-lavatoio e la sua struttura di tipica borgata di valle; Pertusel... oppure tranquille sieste presso il Laghetto Cross o ancora trekking o lezioni di equitazione organizzati dal centro ippico “La Sella” o puntate verso bergerie quali Chiot la Sella per procurarsi burro e formaggio d’alpeggio o verso il selvaggio ed aspro Vallone della Liussa o verso il Vallone del Ruspart alla scoperta di incisioni rupestri.
Il piccolo centro ruota attorno al tempio valdese ed alla chiesa cattolica, testimonianza della bireligiosità di valle e delle guerre di religione dalle quali non è stato risparmiato fino al 1600, quando ottenne il riconoscimento ufficiale dei suoi diritti comunali; è stato ed è fortemente legato al destino della fabbrica di feltri per cartiere, “La Crumière”, attualmente gestita da una Cooperativa e pronta ad ospitare, nella parte vecchia opportunamente ristrutturata, un Eco Museo di archeologia industriale; offre nei suoi locali occasioni per soddisfare le esigenze di persone più mature, magari affascinate dal rito del the delle cinque o desiderose di un ambiente raffinato ed accogliente in cui gustare cibi tradizionali - ed è il caso del “Palavas”- o di giovani alla ricerca di mixer di buona musica, spumeggianti boccali di birra e tramezzini ‘sfiziosi’ - ed è il caso della “Ca’ Piana”.