La ballata dello sgobbone

Teste d'aglio, caporali, marescialli e generali,
carciofi, lavorare poco, vivere bene come gli stupidi.
Rapanelli, tanti stracci, la fanghiglia di questi pretacci,
tanti soldi, un sottofondo, che goduria questo mondo rotondo.
Io che al mattino dormo bene, come un bambino
senza dispiaceri, quando mi alzo sono dolori,
si ricomincia con il sudore.
Teste d'aglio, caporali, marescialli e generali,
traboccanti, operai, che hanno da bestemmiare per mangiare.
Su e giù senza pace, per poter chiudere la gola, su i pantaloni,
giù i pantaloni! Come si fa con i coltelli a serramanico.
Io che alla festa dormo bene, mi alzo sempre con la tristezza,
penso già che domani ritornerò a fare lo sgobbone.
Teste d'aglio, marescialli, lunga vita ai generali,
fare dei figli, tanti ragazzi che dalla guerra non ritornano mai.
Tanto, il mondo, che è rotondo, gira, gira senza fondo,
ma per te, che sei sgobbone, gireranno solo i coglioni.
Io, che al mattino dormo bene, vorrei dimenticare i dispiaceri,
ma non posso! Sono condannato! Sono condannato senza pietà!