"Caricaturista precoce, lavoratore tenace, osservatore acuto, giardiniere senza eguali ... una tavolozza di talenti impressionante", così lo presenta il Musée Marmottan, mentre Cézanne diceva: "« Monet n’est qu’un oeil, mais bon Dieu, quel oeil!». Manet lo ribattezzerà 'Il Raffaello dell'acqua'. "L'artista della luce", Claude Monet, nella sua Autobiografia, pubblicata nel 1900 su Le Temps, scrive:"Sono un parigino di Parigi. Vi sono nato nel 1840, sotto il buon re Luigi Filippo, in un ambiente dominato dagli affari e ove si ostentava uno sdegnoso disprezzo per le arti". Nasce infatti in un'agiata famiglia di commercianti, nella quale sarà sempre osteggiato dal padre nella sua propensione per il disegno e per gli studi artistici. Dal 1845, trascorre l'infanzia e l'adolescenza a Le Havre, importante porto del nord della Normandia, dove la famiglia si era trasferita per interessi legati agli affari. "La mia giovinezza è stata essenzialmente vagabonda. Ero indisciplinato per natura; non sono mai riusciti a piegarmi, neppure nella mia prima infanzia, a una regola... La scuola mi è sempre parsa una prigione". Tuttavia è proprio in classe che per distrarsi incomincia a schizzare caricature dei suoi maestri e poi, affinando il suo stile, realizza con spontaneità e immediatezza, ritratti satirici di personaggi noti dell'epoca come il pittore paesaggista Jules Didier o lo scrittore Auguste Vacquerie o l'attore Lefenière, utilizzando carboncino e matita e poi pastelli e lumeggiature. Nel 1858, ha un incontro importante con il paesaggista Eugène Bodin, che lo fa riflettere sull'importanza di dipingere 'all'aria aperta' e di scegliere la natura come soggetto privilegiato. Nel 1859 compie un viaggio a Parigi per studiare arte e conosce al Café Guerbois, locale frequentato da artisti - Pissarro, Renoir, Sisley e Bazille - con i quali costituirà il Movimento Impressionista. Se Monet fu veramente parco nella realizzazione di autoritratti, molti artisti contemporanei lo ritrassero: qui sotto alcuni esempi.
Nel 1861 è chiamato alle armi e mandato in Algeria, terra che lo colpisce per la vividezza della luce. L'esperienza militare si conclude rapidamente: a causa di una forte anemia, viene congedato. Nel 1870 regolarizza la sua relazione con Camille Doncieaux, che gli aveva dato il figlio Jean, ma per evitare di essere richiamato per la guerra franco-prussiana, si rifugia a Londra, dove conosce il gallerista Durand Ruel. Nel 1871, si stabilisce ad Argenteuil, sulla Senna,dove attracca la sua barca-studio, sulla quale dipinge 'en plein air', spesso accompagnato dalla moglie Camille. Nel 1874, partecipa ad una Mostra impressionista a Parigi, suscitando una reazione dispregiativa da parte della critica. Nel 1883, si trsperisce a Giverny sul fiume Epte, dove nel 1892, dopo averla sposata, porta Alice Hoschedé e incomincia a creare il suo stagno delle ninfee, soggetto totalizzante nell'ultimo periodo della sua vita. Nel 1908, la vista si indebolisce e nel 1923 affronta un intervento migliorativo: nonostante le difficoltà visive continuea a dipingere. nel 1926, muore a Giverny, dopo avere raggiunto fama e ricchezza, sconfessando tutti i pronostici negativi dei critici. |